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Sappada-Siera Spitz

Trekking

05/11/2010

Sappada

Vetta del Siera

6h 30

11,14 km

impegnativo

Friuli Venezia Giulia

1200

2443

1298

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Via normale sud
Il Monte Siera, lo “Spitz”, è la montagna simbolo di Sappada. Una cima dolomitica splendida, con creste selvagge e impressionanti pareti, che però non ha accessi “facili” ed è quindi salita abbastanza di rado. La via normale infatti non va sottovalutata: è lunga e impegnativa, qualcosa a metà tra escursionismo e alpinismo, ma di grande soddisfazione per gli splendidi panorami che si aprono sulle Carniche e sulle Dolomiti . La via  segue una gola tenebrosa veramente impressionante, dove ci sono da affrontare difficoltà costanti sul I/II grado con un passaggio chiave di II diciamo abbondante ( due camini in serie ) .. Si può fare anche senza corda ( se molto esperti ), ma è meglio portarla e scendere il primo camino in doppia. Per chi è meno esperto o vuole assicurarsi anche in altri punti ci sono vari chiodi nei pressi dei passaggi più ostici. Indispensabile invece il casco, la qualità della roccia del Siera è pessima e può venire giù di tutto.Il punto di partenza di questa via normale è il bel Passo Siera ( 1592 m ), che si può raggiungere sia da Cima Sappada ( 1276 m, dallo skilift, sentiero 318/316, 1.30 ore ) che da Sappada borgata Bach ( 1209 m, sentiero 316 , 1.15 ore).  Si inizia quindi a salire verso est fino a raggiungere la Casera Siera, stando attenti a prendere la giusta traccia che inizia a sinistra dietro la costruzione ( scalini in legno e ometto ) e che dopo aver attraversato un torrente sale nella fitta mugheta. Questa parte è molto faticosa, il sentiero è molto ripido. Si trascura quindi un sentiero che sale a sinistra segnalato con un bollo rosso che porta alla via normale Ovest, si prosegue dritti entrando nel grandioso anfiteatro chiuso dalle alte pareti grigio/rossastre del Siera e del Piccolo Siera. Si seguono quindi i bolli rossi  attraversando un ghiaione puntando decisi verso una gola caratterizzata da un impressionante tetto alla destra dell’ingresso . C’è subito un passaggio esposto su di una profonda fessura ( dove c’era un ponticello di legno crollato all’epoca della salita ) e poi si risale per placche entrando in un ripido canalino ( I+ ). Dopo vari divertenti passaggi attorno al I/II grado la gola si restringe fino al punto chiave della via: due camini in serie, il primo di una quindicina di metri, il secondo di cinque o sei, di difficoltà attorno al secondo grado, forse superiore. Si esce quindi dalla gola arrivando ad una cresta erbosa, dove si apre la vista sui Clap, sulle Terze e sulle Dolomiti.. Si risale faticosamente quindi un ultimo canalone, dove si dovrà superare un ultimo breve passaggio di I+, giungendo infine alla forcelletta tra la cima principale e l’antecima sud-est. Il panorama si apre grandioso in ogni direzione, impressionante la verticalità delle pareti nord. A questo punto in pochi minuti si risalgono le ultime roccette della cresta finale e si raggiunge la vetta ( 2443 m.) dove stranamente ci sono due croci. Panorama  che spazia da gran parte delle Dolomiti Orientali, quelle d’oltre Piave, le Carniche Meridionali, la cresta Carnica principale, i ghiacciai austriaci, la pianura veneta e friulana e il mare Adriatico sullo sfondo.

(Notizie tratte da: http://thedharmabum.altervista.org)





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